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Progettare         l’integrazione:         dall’accoglienza
           all’inclusione scolastica e sociale.
                                                          di Luciano Luongo

                  La città  di Prato  è diventata  nell’ultimo ventennio
           un osservatorio nazionale per le politiche di integrazione,
           per le ricerche socio-antropologiche sull’immigrazione e
           per lo studio  delle  dinamiche che stanno  alla base  dei
           processi di inclusione scolastica, sociale e professionale
           dei migranti. Il territorio pratese ha avuto un forte impatto
           migratorio, in  particolare per la presenza  di cittadini di
           nazionalità cinese e la scuola, come una piccola cellula
           della società, ha risposto all’emergenza, prima attraverso
           la “gestione dell’emergenza”, poi con la messa in atto di
           “buone pratiche” di accoglienza, condivise da tutti gli enti
           del territorio; attualmente si è giunti alla “gestione del
           fenomeno” dei flussi migratori degli studenti nelle scuole
           pratesi. Mi riferisco all’attuazione del "Protocollo di Intesa
           per l’accoglienza degli alunni stranieri e per lo sviluppo
           interculturale  del territorio pratese" sottoscritto per la
           prima volta il 23  aprile 2007, rinnovato il 5 novembre
           2009. L’accordo triennale, periodicamente rinnovato,
           firmato dalla Regione, dalla Provincia e da tutti i Comuni,
           dalle scuole di  ogni ordine  e grado  e dall'Ufficio
           Scolastico Regionale e  Provinciale  “accordo per
           l’accoglienza degli alunni stranieri e per lo sviluppo
           interculturale del territorio pratese”, è stato ridefinito il
           07.02.2012, denominandolo la  Scuola Integra Culture,


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