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Il Datini di Prato e il Levi-Montalcini di Acqui Terme
                                                        di Claudio Bruzzone

          Non molto tempo  fa  ricevetti una telefonata dall’amico
          Daniele Santagati. Dico volutamente amico, perché da
          quando ci conoscemmo  a Genova  nel 2007 durante il
          corso per dirigenti scolastici, si consolidò ben presto una
          forte amicizia grazie alla condivisione di visione circa il
          ruolo dirigenziale, slancio motivazionale a tutto campo,
          forte attenzione ai bisogni dell’utenza e del tessuto
          sociale nel quale operavamo. Da subito è stata costante
          la pratica del confronto, incuriositi e stimolati dalle diverse
          esperienze nei rispettivi ambiti professionali e sociali.
          Da due anni sono in pensione e a settembre ‘toccherà’
          anche al collega Daniele.
          Nella telefonata  mi raccontò come voleva congedarsi,
          con un libro,  un  ulteriore atto di amore verso la sua
          scuola il Datini di Prato, che ha  diretto  con grande
          passione per molti anni.
          Fra tutte le iniziative  intraprese insieme in  più di dieci
          anni, mi ha onorato di essere citato per un’esperienza fra
          le più interessanti vissute da me e dalla  mia scuola,
          l’Istituto  Tecnico Rita Levi-Montalcini di Acqui Terme.
          Sarebbe inutile qui aggiungere dettagli a quanto è stato
          riassunto in modo esemplare da Daniele.
          Mi preme però ricordare come il progetto Made in Italy fu
          l’occasione  per conoscere e lavorare con un  altro
          collega, Paolo  Aprile,  dirigente dell’Istituto Aldo Moro  di
          Santa Cesarea  Terme.  Di quella ‘squadra’ conservo
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