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addirittura nelle classi d’insegnamento dando vita ad un
insieme di curriculum lasciati all’autonomia dei singoli
istituti.
Fu una scelta complessa. Aderire significava
rivoluzionare l’organico, i quadri orari, l’organizzazione
medesima della scuola coinvolgendo di fatto anche il
settore dell’amministrazione.
Il primo grande passo, in parte già avviato, fu quello di
pensare all’introduzione del computer che avrebbe
sostituito sia la stenografia che la dattilografia: la dizione
di “trattamento testi” per l’operatore aziendale è
sicuramente stata il primo passo di grande innovazione.
Fu un atto innovativo la cui portata, a posteriori, è storica.
Basti pensare che in Toscana fu l’unico ad aderire,
peraltro in Italia aderirono solo 100 istituti.
Ma cosa era “Progetto92”? - Gli Orientamenti del
Progetto '92: “Una prima finalità della sperimentazione
assistita consiste nell'introduzione di un biennio
qualificato da un'adeguata formazione umanistico-
scientifica in sostituzione della filosofia curricolare
tradizionale che non prevedeva un'offerta soddisfacente
di insegnamenti di cultura generale. In secondo luogo si
è mirato a predisporre dei profili formativi congruenti con
le nuove mete educative. La sperimentazione assistita
affida alla responsabilità di presidi e consigli di Istituto il
giudizio sull'opportunità di creare un ufficio di
progettazione didattica con i seguenti compiti: fornire agli
insegnanti una sede operativa; offrire un punto di
riferimento agli esperti esterni che partecipano alla
sperimentazione; provvedere alla raccolta della
documentazione e delle proposte relative agli acquisti di
attrezzature tecniche”.
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